giovedì 30 giugno 2011

Super Cavolo Tuttofare

Sono lieta di presentare il super cavolo del mio orto. Si perdoni l'euforia, ma quando le mie verdure crescono, mi esplode il cuore dalla gioia e perché no, dall'orgoglio. Non resisto alla tentazione di mostrarle a tutti. Ecco qua il signor cavolo, re della tavola, e della cicatrizzazione gastrica!
Come sapete, ce ne sono di diverse varietà.  Questo è cavolo verza. E' una pianta rustica, e vi posso assicurare che è molto facile da coltivare. L'ho piantato agli inizi di maggio. Ovviamente mi riferisco a piantine di circa venti centimetri. Dopo il trapianto, le ho innaffiate con cura fino all'attecchimento. Poi le ho "rincalzate" (ovvero ho zappettato intorno alla fila aumentando la quantità di terra sotto ad ogni pianta, ndr). Dovrebbe essere la varietà estivo-autunnale.

SuperVerzadellaPaola!!



Non vedo l'ora di mangiarmelo! (Come vedete non è ancora pronto, bisogna aspettare che le capocchie crescano))
A questo proposito, consiglio numero uno:
    •    Tutte le varietà di cavolo, che spesso vengono consumate cotte - bollite, a vapore, spadellate- emanano un odore non proprio gradevole durante la preparazione. Mia nonna metteva nell'acqua di cottura un po' di prezzemolo, e così faceva mia madre, e anch'io. La magica erbetta risolve il problema puzza-puzza. Se non si ha in casa, ho letto da qualche parte che anche il un pezzo di pane, aggiunto sempre all'acqua di cottura, è utile allo scopo, ma questo non l'ho ancora sperimentato.
Consiglio numero due:
    •    Io, questa specifica varietà, me la mangio con la pasta! Qualsiasi tipo va bene, ma io lo gradisco con le penne rigate, possibilmente integrali (ma anche quelle di mais si adattano bene). Allora, innanzi tutto portare ad ebollizione l'acqua per cuocere la pasta, che in genere impiega una decina di minuti circa. Al momento di buttarla (circa un etto a testa) e salare l'acqua, mettere al fuoco una padella grande a sufficienza da raccogliere successivamente anche la pasta da saltare. Io uso lo wok (O il wok??). A questo punto mettere un filo d'olio e un paio di spicchi d'aglio.(se non vi piace trovarvelo nel piatto , mettetelo vestito, così da toglierlo poi più facilmente) e buttate le foglie di verza precedentemente lavate (è una verdura che si pulisce molto in fretta). Aggiungete spezie a piacere. Io metto una punta di peperoncino e due cucchiai da te di curry dolce. Lasciate appassire finché la pasta non è al dente. Scolatela e buttatela in padella. Saltate il tutto per uno o due minuti dopo aver aggiunto un goccio di brandy, lasciandolo evaporare ( se non l'avete va bene anche il vino bianco…non è la stessa cosa, ma va bè…).
Fine! E' gustoso e sano. Se non lo gradite croccante, basta mettere a rosolare in  padella qualche minuto prima.

E ora, vero e proprio rimedio della nonna. A me l'ha detto la zia, ma fa lo stesso…
    •    Le foglie di cavolo (un tipo qualsiasi, non importa sia verza) possono essere usate come impacco su piaghe, scorticature o simili. Basta bollirle nel latte, poi (facendo attenzione a non ustionarsi) poggiarle sulla parte dolorante. Se il latte non si ha (tipo me…) o non si vuole usare, allora si scaldano semplicemente (magari col ferro da stiro, come lessi qualche anno fa…). D'altronde, anche ingerito aiuta la cicatrizzazione delle ulcere.
Infine:
    •    Se avete emicranie ( e siete da già stati dal vostro medico o naturopata di fiducia!), potete provare a fare cataplasmi di foglie sulla fronte e sulle tempie!

cos'è un cataplasma? Un impiastro, in questo caso solo la foglia scaldata, da applicare topicamente, ovvero dove c'è il problema...


mercoledì 29 giugno 2011

Riguardo i fatti del 27 giugno

Anche se rispetto al blog appare fuori tema, credo opportuno aggiungere un link utile ad appofondire, visto che dai tg non si è sentito molto...


tratto dal sito sottoindicato

martedì 28 giugno 2011

LA CALENDULA


Che bella. La calendula è una pianta che io trovo bellissima. I suoi fiori sono arancioni o gialli. I colori del sole intenso dell'estate, periodo in cui fiorisce, e si può raccogliere. E' alta, può arrivare fino ad un metro, e le sue foglie hanno forma allungata. Un margheritone gigante color dell'oro.  Siamo fortunati, perché cresce in tutta la fascia mediterranea. E non fa la preziosa; a volte, infatti, la si può scovare anche negli erbosi prati alpini. 


foto presa da:



Non ci si può sbagliare quando la si trova. Il suo odore forte e acre è inconfondibile.
Secondo la tradizione, la calendula è una pianta molto potente e dai più svariati utilizzi. Alcuni di essi sono confermati dalla scienza, altri ancora no. Sicuramente contiene molti caroteni e flavonoidi, preziosi per la nostra pelle e non solo.
La sue essenza, l'olio ottenuto dalla sua macerazione, e via discorrendo, sono usati da tempo immemore per un gran numero di scopi. Mia nonna la usava lenitivo in caso di eczema ed emorroidi (ma questo lo faceva lei, che non era medico, dal quale vi consiglio di andare se avete problemi seri!) .  Scientificamente comprovata, la funzione antinfiammatoria (grazie Flavonoidi grazie!), utile per la pelle nel caso di acne, punti neri, o ferite. Ancora parlando di uso esterno, è preziosa per la pelle secca, con capillari fragili e cicatrici. 
Gli estratti secchi o idroalcolici, possono essere usati rispettivamente come integratori di vitamina A, oppure collutori, lozioni, etc.
In concreto, se la si trova in zone non troppo inquinate da gas di scarico o simili, la si può raccogliere. Se ne utilizzano le foglie e i fiori. Le ricette CULT sono senza dubbio l'olio di calendula per pelli secche (e non!), un must assoluto,  e l'olio di calendula per le ferite o i brufolazzi, altro utile "attrezzo" da tenere nella propria cassetta rossa. Naturalmente vi posterò le ricette!

domenica 26 giugno 2011

La Camomilla

Il 24 giugno mia nonna mi accompagnava a raccogliere camomilla.
Così, l'altro giorno pomeriggio siamo andati "a caccia".
Senza essere troppo fiscali, giorno più, giorno meno, questo è il periodo giusto per raccoglierla.  Anche se non siete esperti raccoglitori potrete cimentarvi.



Perfetta per cominciare, visto che anche i meno esperti non faticheranno a riconoscerla. E se pure i gialli capolini, ornati da piccoli petali bianchi, dovessero non convincere, basterà un'annusata. Infatti il fiore profuma, indovinate un po', di camomilla fumante!
Pianta erbacea annuale, cresce spontaneamente nei terreni incolti, in luoghi assolati e asciutti. La si può trovare nei prati incolti, o perché no,in qualsiasi giardino, basta darle il tempo di crescere. Il fusto è eretto, e può raggiungere i 50-60 centimetri. I fiori, come sapete, sono molto simili alle margherite. Uscite dalla città e datevi un'occhiata intorno, ne troverete a bizzeffe!
Una volta raccolta, può essere seccata (al sole) e riposta in un contenitore ( meglio in ceramica o vetro scuro, con coperchio in stoffa per aerare). Dura un anno.
Cosa farne? Bè, a parte una bella tisana  antinfiammatoria, si possono fare sciacqui e gargarismi per gola o bocca infiammate oppure, ovviamente, preparare una lozione schiarente (Poi vi posterò le RICETTE).
In realtà la funzione calmante-sedativa per cui la camomilla è famosa, è molto blanda. Questa meravigliosa pianta invece, ha la meno nota peculiarità di prevenire le infezioni stimolando la produzione di globuli bianchi nell'organismo. In sostanza, dunque, è ottima quando il nostro sistema immunitario è indebolito, per esempio a seguito di una malattia. Bastano tre cucchiaini in una tazza da tè. La possono bere anche i bambini, in dosi ridotte. Esternamente la si può usare come antinfiammatorio per la pelle anemica o per accelerare la guarigione delle ferite, per dare sollievo alla pelle e agli occhi stanchi in generale (le famose compresse di camomilla sugli occhi!).
 Ma sono sicura che sugli usi della camomilla siete più ferrati di me! Anzi, lasciatemi commenti a proposito, così ne imparo altri!