martedì 20 agosto 2013

VADEMECUM PELLE: le 10 regole (prettamente alimentari) per mantenerla sana (e più sano è più bello)

REPETITA IUVANT. Ve lo premetto, perché queste regole (sacrosante), dovrebbero ormai appartenere al bagaglio culturale di ognuno di noi. Forse non vi sembreranno nuove, ma c'è poco da discutere, queste sono, queste rimangono.


  1. Ridurre (sarebbe meglio eliminare) le proteine e i grassi animali.
  2. Ridurre l'eccesso di cibo.
  3. Ridurre gli zuccheri semplici.
  4. Ridurre (per quanto possibile) la quantità di additivi chimici, conservanti, coloranti e affini, attraverso il consumo di cibo biologico, a chilometro zero, etc...
  5. Scegliere i carboidrati complessi, rispetto a quelli raffinati (ergo, mangiare integrale)
  6. Aumentare il consumo di fibre (legumi, cereali integrali e verdure)
  7. Aumentare il consumo di frutta e verdura ( poichè sappiamo bene che contengono vitamine e micronutrienti essenziali)
  8. Bere molta acqua lontano dai pasti.
  9. Scegliere il sale marino, rispetto a quello raffinato, ma usarlo comunque con moderazione.
  10. Smettere di fumare.

Intesi?!






back in town / l'estate sta finendo, durudurudurududduddu du du

Eccoci tornati dalle vacanze.
Con un rientro benedetto da pioggia, vento, tuoni e fulmini. Evviva.

Vediamo di capire cosa è successo nel frattempo...Innanzi tutto, filippo magnini e federica pellegrini sono tornati insieme e lady gaga ha fatto uscire il nuovo singolo (vedi qui, perchè scommetto che ti interessa!), qualche vip è a rischio cellulite...e poi, vediamo. Ah, sì, certo, c'è un po' di caos in Egitto. Giusto un po'. Centinaia di morti. La biblioteca di Alessandria è stata assaltata. Di nuovo. La BIBLIOTECA DI ALESSANDRIA. Quisquiglie. Solo milioni di volumi. Solo il simbolo della libertà di conoscere, e della lotta contro lo sciagurato controllo del sapere, considerata la (recente) ricostruzione, peraltro, di un certo rilievo dal punto di vista del valore architettonico. Soltanto la sede "ufficiale" del nostro sapere. Di quello di cui c'è da andare fieri, che non comprende culi famosi e cafona compagnia cantante.
E noi? Intanto, scommetto che si alzeranno un po' i prezzi della benzina, tanto per cambiare.

Sto scivolando pericolosamente verso la ramanzina...

Quindi, è il caso che vada a sistemare le valige.

A proposito, passata bene l'estate?

venerdì 26 luglio 2013

Ghassoul mon amour. Guida all'acquisto dell'argilla giusta.

Ne abbiamo già parlato, lo so. Ma questa argilla, questa terra preziosa e antica è così utile e versatile, che ogni volta che la uso ho voglia di tesserne le lodi.

Stavolta, però, cercherò anche di rendere utile la cosa. Infatti, il mercato, offre oggi una varietà più ampia di marche di ghassoul (o rassoul che dir si voglia),  e la domanda nasce spontanea:


  1. Quante marche sono adesso disponibili?
  2. Sono tutte uguali?
  3. Che differenza c'è?
  4. Perchè alcune costano molto ed altre invece sono relativamente economiche?
  5. Dove posso trovarle?

(e le domande sono già cinque!)
Vediamo di rispondere.

Innanzi tutto, sul mercato ce ne sono veramente di molte marche. I prezzi non  sono altissimi, tuttavia, per motivi che non riesco a verificare, variano, a volte anche considerevolmente.

Quello della Tea Natura è buono ed economico. Costa intorno ai cinque euro per una quantità pari a 350g. Si può trovare facilmente, come tutti i prodotti della tea natura. Lo metto al primo posto, perchè è la mia prima scelta.

Poi c' quello di Aroma Zone, di qualità lievemente inferiore, comunque, siamo lì. Il prezzo è però più conveniente: 5,50 euro per cinquecento grammi. Si trova solo sul sito di Aroma Zone, o nei loro negozi, se passate in Francia...

C'è anche il ghassoul dell'Alva, una marca che io amo molto. Tuttavia non l'ho mai provato perché il prezzo, onestamente, mi pare un po' troppo alto. Infatti, per la confezione da 100g, si spendono più di otto euro.

Stesso discorso, per la confezione da 200 g della Kart, che costa la bellezza di 16 euro e rotte...

Se dovessi vincere all'enalotto li provo e vi faccio sapere (ma piuttosto, esiste ancora l'enalotto???)


giovedì 25 luglio 2013

L'indomabile ANGELICA


 


L'Angelica (Angelica achangelica) è una pianta della famiglia delle ombrellifere. Detta anche erba degli angeli o arcangelica, ha origine nel Nord Europa. Infatti, la specie considerata più attiva a livello fitoterapico, sarebbe l'Angelica della Lapponia. Dalle nostre parti è raro vederla crescere spontaneamente, se non in alcune zone alpine, tuttavia è comunemente coltivata in orti e giardini.

La Storia
La pratica della coltivazione dell'Angelica risale al millecinquecento, ma già dal decimo secolo, la si importava dai paesi scandinavi come merce preziosa, visto i molteplici utilizzi. Spezia, verdura, erba officinale, l'Angelica veniva usata addirittura contro gli avvelenamenti. Deve il suo nome all'arcangelo Raffaele, che secondo la tradizione popolare, la usava per dare sollievo agli appestati.

Le Proprietà
Dell'Angelica non si butta via niente! Radici (da estrarre e seccare in autunno), foglie (da raccogliere a primavera) e fusto (in estate), se pure in modo differente, sono tutti utilizzabili. Persino con i semi si può preparare un ottimo impacco per occhi stanchi. Ricca di principi attivi quali tannino, cumarina, olio essenziale, resina e sostanza amare, è indicata in caso di gonfiore e meteorismo, catarro bronchiale, ma anche di disturbi del sonno. Utile per mestruazioni irregolari.

Oggi viene usata con più parsimonia che in passato. Infatti, è una pianta che dovrebbe essere consumata con attenzione e sotto precise indicazioni di un esperto, poiché può causare fotosensibilizzazione, e a dosi molto elevate può avere effetti depressivi. Sconsigliata in gravidanza in virtù del suo potere emmenagogo.


questo il vero aspetto della pianta....L'avete già vista, no?

Attenzione anche alla gemella cattiva! Infatti molte erbe hanno la caratteristica di avere una pianta quasi uguale con effetti, però contari e spesso letali. Nel caso dell'angelica, questa assomiglia molto alla cicuta, erba pericolosissima e velenosa, nota grazie a Socrate che la bevve proprio per suicidarsi dopo la condanna.

La Ricetta
Il famoso vino di angelica, usato come coadiuvante digestivo, è una bevanda tradizionale e di facile preparazione.
Gli ingredienti sono: 30g di radice di Angelica, 1l di vino rosso, 4g di cannella in polvere. 
Lasciare il tutto in infusione (a freddo) per quattro giorni in una bottiglia chiusa. Quindi filtrare. Bere un bicchierino da liquore un paio di volte al giorno.

Un decotto di echinacea - preparato portando ad ebollizione 2,5 dl di acqua con un cucchiaio di radice di echinacea per cinque minuti- versato su di un cucchiaino di angelica e lasciato riposare per una decina di minuti, diventa una buona tisana contro il raffreddore


I gambi di angelica sono una leccornia se canditi, e l'aroma dei fiori e delle foglie arricchisce le insalate verdi.

mercoledì 24 luglio 2013

Focus Pelle: Top Five, Le mie cinque piante del mese



L'estate è meravigliosa, e pericolosa insieme. La pelle adora il sole, ma al contempo lo teme. Luglio, è un mese in cui i trattamenti idratanti e calmanti devono essere all'ordine del giorno, soprattutto se si ha la sindrome della lucertola (come me...). 

Ho stilato allora una lista di piante che sto usando molto, declinate in vari modi (gel, oleoliti, lozioni etc..). In realtà, vista la loro versatilità, e consigliabile tenerle nel prontuario erboristico tutto l'anno.
  1. ALOE (Aloe Vera)
  2. CALENDULA ( Calendula Officinalis)
  3. CAMOMILLA ( Chamomilla Recutita)
  4. ROSMARINO (Rosmarinus Officinalis)
  5. SALVIA (Salvia Officinalis)

1. L'aloe svolge notoriamente una forte azione idratante, comprovata e nota da secoli (addirittura la usava la regina Cleopatra). In più, lascia una sensazione di freschezza e non unge. Io la uso in gel, che preparo utilizzando il succo delle foglie delle mie piante miscelato con gomma Xanthana. Non uso conservanti, perché ne preparo un poco alla volta (circa una boccettina a settimana), e lo tengo in frigorifero. Lo uso miscelato ad altre creme o oli, a seconda delle necessità. 
In commercio ce ne sono di molto buoni già pronti, l'importante è che controlliate che l'inci garantisca la quantità di aloe (considerate dal 97% al 99%) e l'assenza di schifezze varie (come -Peg e stonata compagnia cantante).

una delle mie piante



2. La calendula ( su cui ho scritto un post specifico qui) è lenitiva, e riduce gli arrossamenti cutanei. In più svolge un'azione protettiva contro le irritazioni e le aggressioni esterne. Fantastica per la pulizia di viso e corpo, sotto forma di oleolito o come ingrediente principe di prodotti per la pulizia (latte, sapone, etc...). Io ne miscelo qualche goccia di oleolito con del gel di aloe e una punta di burro di karitè per lenire la pelle dopo l'epilazione o un bagno di sole.

oleolito di Aroma Zone



3. La camomilla ( su cui ho scritto un post specifico quipossiede un'ottima capacità di lenire e rivitalizzare. Bevetela, e usatela in ogni modo!
Ottimi gli impacchi con l'infuso contro gli occhi stanchi, ad esempio; ma i suoi usi sono davvero infiniti.

la mia camomilla di campo raccolta poco tempo fa


4. Il rosmarino rimuove l'eccesso di sebo, riequilibra la secrezione sebacea e stimola il cuoio capelluto.
Io utilizzo con molta soddisfazione l'infuso come risciacquo finale per i capelli; Preparatelo con acqua demineralizzata e qualche rametto lasciato riposare per una quarto d'ora circa. Freddato il tutto, basta aggiungere un cucchiaino di aceto di mele e i capelli splenderanno!


il mio rosmarino direttamente dall'orticello delle piante aromatiche e officinali


5. La salvia favorisce gli scambi nutritive della pelle, nonché l'attività regolatrice sulle ghiandole dell'epidermide. Ottima qualche goccia di olio essenziale nel deodorante fai da te (al bicarbonato). Io ne aggiungo un paio di gocce anche all'oleolito di calendula se lo uso per struccarmi o pulire il viso. Nel dentifricio in polvere è uno degli ingredienti must.

olio essenziale di salvia opportunamente diluito in olio di Jojoba, sempre di Aroma Zone.
(l'O.E. di salvia può essere molto pericoloso se assunto in dosi elevate)


Che dire, tutte piante meravigliose e di facile reperimento.
Capatina in giardino (o nell'orto)?


p.s. Queste sono linee guida generali. Se siete interessati ad approfondire le ricettine sopra accennate, fate un fischio!

martedì 23 luglio 2013

Hi, my name is Paola, and I'M a PinterestAholic




So che pare non essere in linea col tema generale (ma diciamocelo, anche piuttosto generico) del blog, ma ho una confessione da farvi...

La Pinterest Addiction mi ha colpita. O magari sarebbe più corretto scrivere, che ha colpito ANCHE me. So infatti di non essere l'unica, ma la cosa non mi fa sentire meno scema.
Scema scema, eppure perseverante. SIC.

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Nei momenti di buco mi perdo nel mare magnum di pins, rimbalzando tra un'immagine e l'altra, persa tra una massima attribuita a casaccio (quotatissimi Buddha, Morrisey, Neruda e Wilde, che si scambiano frasi e quotes vicendevolmente...) e un cucciolo vestito da idiota.

Comunque, diciamocelo, sempre meglio imparare a fare un fiore con la carta guardandosi una decina di foto, che andare a spulciare presunte biografie e socialitè varie su facebook (brrr, brivido di disgusto)...


E poi, ormai, siamo un esercito di "infetti".
Dovrebbero istituire gruppi di autoaiuto. Dovremmo istituire gruppi di autoaiuto.


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Tra l'altro, il report settimanale che mi arriva, pare sempre compilato a casaccio. "Pins You'll Love", ma non ci azzeccano quasi mai...
Chissà se hanno posizioni aperte per implementare il team che realizza (o sceglie o gestisce ) i softwares che a loro volta selezionano i suddetti pins...Sarebbe proprio il caso dessero una ripassata al sistema.

E sarebbe il caso di chiudere qui il post.
E chiedere venia.

Il faceto ha preso il sopravvento.


lunedì 22 luglio 2013

STIAMO CALMI! Rimedi della nonna contro il nervosismo ( e mia nonna era calmissima!)

Innanzi tutto, un bel respiro. Fatto? Bene. Respirare a dovere, è il primo passo (e badate di non dimenticarvene).
Le bollette impilate sul frigorifero non sono sparite? Il vicino continua a urlare giusto quando appoggiate la testa sul cuscino? Il tizio nella macchina di dietro continua a starvi insopportabilmente vicino, mentre quello nell'auto davanti pare non aver capito come ingranare la seconda? L'ufficio continua a sembrare a tratti una fornace e a tratti un frigorifero? L'intestino è ancora super pigro e quel maledetto brufolo in mezzo alla fronte continua ad occhieggiare dallo specchio?




Bene, allora è il caso di passare a qualcosa di più serio: I vecchi cari rimedi della nonna.

  1. Uscite. Fuori, sotto il sole, almeno per un'ora. Se piove, procuratevi un K-Way, e uscite lo stesso, infingardi che non siete altro! Una passeggiate può fare davvero la differenza. Meglio se in un ambiente ospitale, con qualche albero, un po' di verde. Ma le vie del centro andranno comunque benissimo. Mantenete un passo sostenuto e guardatevi intorno. Ascoltate, annusate. Godetevi il "viaggio". 
  2. Accompagnate quello che state facendo con della buona musica. Non importa di che tipo. Deve piacere a voi. Deve farvi venire voglia di canticchiarla. Se poi potete anche permettervi di iniziare a ballare, allora l'umore prende il volo.
  3. Mia nonna cantava ( e a volte persino ballava) con la radio in sottofondo, nella cucina. Ore, mentre puliva, preparava il pranzo, o rammendava un calzino.
  4. Concedetevi una mezz'ora al meno per godervi una buona tisana. La cara vecchia camomilla, va sempre bene. In realtà potete scegliere tra una varietà infinita di piante. Fatevi una puntatina in erboristeria, se non siete pratici, e due chiacchiere con l'erborista. Saprà consigliarvi l'infuso più adatto.
  5. Ridete, ridete, ridete. Più che potete, senza ritegno. Ed eccovi, a tal proposito, un paio di link interessantissimi. http://laughteryoga.org/english (yoga della risata), e http://www.ecolederire.org/ (l'autorevole Università della Risata della Sorbona).  Fatevi un giro. ADESSO (perdindirindina)!

venerdì 14 giugno 2013

POZIONE MAGICA SEDATIVA: L'infuso di erbe che ti salva la serata!

Bene, immaginiamoci la situazione.
Interno, sera. Cenetta a due con ospite caldeggiato dalla migliore amica, della quale è stretto parente; molto chiacchierone, poco interessante, e ancora meno, haimè, propenso ad andarsene. Purtroppo, visto lo sponsor, non è possibile metterlo alla porta senza offendere la suddetta.
Piovono sbadigli, ma solo da parte mia. Provo anche a lasciar cadere qualche "che stanchezza...no?" Niente.
Le orecchie dolgono, la mano sotto al mento ha fatto una fossa; dalla noia, sentiamo iniziare a crescerci un principio di barbetta caprina attorno alla bazza...Insomma, così non si va avanti. 

chi sarò io, il nonno barbuto di heidi, o la capretta(barbuta)....?

Ci perdiamo d'animo? NO! Come sempre, le nostre care erbette ci vengono in soccorso... E se lo stendessimo con una "pozione" sedativa
E allora la proposta salvifica: Facciamo una tisana? Il malcapitato non sa di avere a che fare con una potente strega in possesso dei segreti della natura, quindi, allettato dall'assaggio di questo "nuovo miele bio, che fanno qui vicino" con cui gli propongo di dolcificarla, accetta.




Questi gli ingredienti - da procurarsi girellando per campagne incontaminate (magari a cavallo di una scopa volante) nel caso soprattutto della lavanda, ma anche della primula, oppure, rivolgendosi, molto più prosaicamente, all'erboristeria di fiducia, o anche alla farmacia (soprattutto per il luppolo) -.


  • 20 g di fiori di primula
  • 10g di fiori di lavanda
  • 10 g di luppolo

Aggiungere uno, ma anche due cucchiai di miscela in una taza di acqua bollente. Coprire, e lasciare riposare per circa dieci minuti. Filtrare, servire...






Dopo venti minuti, l'ospite si è tolto di mezzo sbadigliando (tranquille è arrivato a casa sano e salvo). L'amica mi comunica il giorno seguente, che, per il cugino, la scintilla non c'è stata: "Pare tu sia noiosetta...soporifera ha detto...proprio così, SOPORIFERA"

eh eh eh...Storie di vita vissuta, ragazze, mica bruscolini...

p.s. ogni riferimento a fatti e persone reali, non è casuale, ma con simpatia (ehm)...
p.p.s a te che ti ingrugni, i fatti ivi narrati risalgono a tempi antecedenti l'accasamento ufficiale...

Trattamenti naturali per capelli: IL RISCIACQUO, ovvero, quali erbe medicinali mi si addicono di più?




Abbiamo già parlato di come lavare i capelli, dei prodotti che mi piacciono, e di quelli d'emergenza.

Qui, tratteremo invece l'ultimo, ma non meno importante,  passaggio del lavaggio: il risciacquo.
Questo serve a lisciarli, a lucidarli, e a anche a proteggere il cuoio capelluto.
Insomma, è buona abitudine non lasciare niente al caso anche in questa fase. Le erbe utilizzabili sono davvero molte. ovviamente si sceglie quella più adatta al proprio tipo di capello o all'esigenza particolare.

Una volta decisa la pianta che useremo, versare un cucchiaio da minestra raso di erbe, nel caso siano essiccate, oppure un cucchiaio e mezzo se le abbiamo fresche, in un litro di acqua bollente. Coprire e lasciare riposare per circa dieci minuti, quindi, filtrare. Esatto, si tratta, in pratica, di farne un bell'infuso. A questo punto, si incorpora un cucchiaio di aceto di mele, si aspetta che il tutto si freddi, e si versa sui capelli come ultimo risciacquo, massaggiando delicatamente la cute.

Non c'è ente da conservare, il procedimento è davvero semplice, e gli ingredienti abbastanza comuni (sempre che siate appassionate di erbe come me, e teniate in cucina almeno un'erboristeria base).
E allora, cosa aspettiamo? Ah, giusto, c'è la questione erbe da dirimere...

PROSPETTO INDICATIVO delle ERBE per il RISCIACQUO

  • Capelli grassi e prevenzione della caduta: foglie di rosmarino, fiori di lavanda, fiori di arnica
  • Capelli secchi e fragili: frutti e fiori di malva, frutti di finocchi selvatico, radice di inula.
  • Capelli scuri (per tonificare e ravvivare il colore): foglie di rosmarino, foglie di salvia


mullettone scuro? salvia o rosmarino fanno al caso vostro 
Il caro vecchio Mc Giver, fa largo uso di camomilla

  • Capelli chiari (per ravvivare il colore): fiori di camomilla, fiori di calendula, fiori di arnica.
  • Cute irritata, prurito, forfora: timo, foglie di salvia, fgle di menta piperita, foglie di melissa.

Mi pare che ora ci siamo. Dimenticato qualcosa? Fatemelo sapere che rimedierò immantinente (perdindirindina...)



mercoledì 12 giugno 2013

ISPIRAZIONE: le buone notizie di cacao

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L'IPERICO DELLE MERAVIGLIE. Una caterva di ricette per tenervi occupati a farvi belli!

L'iperico, Hipericum Perforatum L. è una pianta perenne e molto forte, che si può trovare più o meno ovunque alle nostre latitudini. Viene detto a anche erba di San giovanni, perché una volta, quando esistevano ancora le mezze stagioni, si soleva coglierlo proprio nella dat in questione (24 giugno)

macchia di iperico


Bella, bellissima, dai fiori gialli e l'aspetto appena appena un po' selvaggio. L'iperico cresce in grandi macchie. Generalmente è color giallo intenso, ma può, talvolta virare al rossiccio. Lo si può scovare anche nelle crepe dei vecchi muri.
Le sue foglie sono ricoperte da puntini trasparenti.

fiore

Ho letto da qualche parte che gli animali che se ne cibano hanno la pelle sensibile alla luce del sole.
Quiz del post: trovare la relazione.
Vabbè, ho vinto io. La relazione è con le proprietà topiche. Quindi, niente paura, non dovrete mangiarlo. Infatti l'iperico è eccellente contro eritemi e scottature. Ma vedremo meglio più avanti.

Il profumo dell'iperico è molto forte. Balsamico. In effetti può risultare sgradevole, ma come per tutte le cose, de gustibus...
Se ne usano le sommità fiorite, e il periodo di raccolta è l'estate, prima che i fiori appassiscano. Si essicca raccogliendolo in mazzi, lasciati appesi all'ombra, a testa in giù, in un luogo aerato.

L'olio di iperico si trova facilmente ed ha un costo abbastanza contenuto, ma se preferite, potete anche prepararvelo da soli.





RICETTA: INFUSO ANTI-ANSIA ALL'IPERICO
Ingredienti: due cucchiaini di fiori essiccati in una tazza abbondante di acqua bollente.

Lasciare in infusione qualche minuto (circa 5/10). Consumare dolcificandolo a piacere.

é utile sia come lieve antidepressiovo, considerato che alza i livelli di serotonina nel sangue, e un buon rimedio per i disturbi nella cosiddetta seconda fase del sonno, o anche per ch soffre di risvegli precoci.

Proprio la sua efficacia, ne fa un'erba molto potente, da usare con le dovute precauzioni.

Attenzione a non superare le dosi (massimo 600-900 mg al giorno), a non prenderlo per troppo tempo senza interruzioni (ciclci di due settimane massimo), e all'interazione di questa pianta con medicinali vari, tra cui anticoagulanti, anti-rigetto e anticoncezionali.
Nel caso siate sotto qualche tipo di terapia, lasciate perdere l'iperico e fatevi una camomilla!


RICETTA: OLIO PER PIAGHE E SCOTTATURE ALL'IPERICO
Ingredienti:

  • 100g di sommità fiorite di iperico, fresche e raccolte lontano da fonti di inquinamento varie ed eventuali (lo so.è dura....)
  • 100 g di olio base, preferibilmente di oliva, altrimenti di girasole, ma rigorosamente bio ( e se no che ce lo prepariamo a fare da soli?)
Si mettone i fiori in un vasetto di vetro e li si ricopre con l'olio. Si lascia il tutto a macerare ben esposto al sole, per quaranta giorni. Di tanto in tanto si agita il vasetto. Già dopo pochi giorni, l'olio avrà preso il suo caratteristico colore rossastro.
Finito il tempo di posa, si filtra il composto con un panno (pulitissimo) versandolo dentro un altro vasetto, anch'esso in vetro (stavolta sarebbe meglio vetro scuro) e con chiusura ermetica.



RICETTA: OLIO RASSODANTE ALL'IPERICO
Ingredienti:
  • 100g di sommità fiorite precedentemente essiccate.
  • 100 g di olio vegetale a scelta. Quello di mandorle va bene, comune e abbastanza economico va bene.   
NDR  Io, quando voglio esagerare metto una parte di olio di jojoba, una parte di olio di avocado, una parte di olio di sesamo, in proprorzioni variabili. Queste, infatti, le decido al momento, in realzione al grado di "untuosità" della pelle che deve ricevere il trattamento, visto che l'olio di avocado è abbastanza grasso, mentre quello di jojoba (in realtà tecnicanmente una cera), è leggero, così come quello di sesamo.-  

  • lasciare macerare al sole per otto/dieci giorni, 
  • quindi filtrare e versare in una bottiglia di vetro scuro. 

Si utilizza semplicemente passandolo sul viso pulito e precedentemente inumidito con semplice acqua di rose, o comunque il vostro tonico abituale, massaggiando con delicatezza per farlo assorbire meglio.

Mi pare che per il momento possa bastare.
Con tutto questo scrivere, mi ci vuole proprio una bella tisana all'iperico, per rilassarmi!




martedì 11 giugno 2013

EMERGENZA RUGHE; OVVERO COME RALLENTARE I SEGNI DEL TEMPO: L'anti età sostenibile

Rughe, rughette, linee d'espressione, segni. Borse, pelle gialla, pallida...La prova trucco per la prossima stagione di The Walking Dead? No, purtroppo no.

Sono io al mattino, con un mese di viaggio alle spalle ( a proposito, bentornata a me, e bentornata al me nel blog), tanto lavoro, poco sonno, cibo che capita.

Quando si è in giro, si è spesso costretti a ritmi insostenibili, non si dorme quanto e come si dovrebbe, non si mangiano le cose buone e naturali del proprio orto, non si beve a sufficienza, e poi, tra arie condizionate di varia entità, cambio di clima, smog di ogni tipo, fusi orari, e chi più ne ha più ne metta, è un miracolo che la mia povera pelle stia ancora attaccata alla faccia.




Come vi si appenda, però, è un altro paio di maniche.
E allora mi è venuta l'idea di scrivere questi appunti sulla mia tecnica d'urto (finora) super segreta (mi sa che se continuate a leggere dovrò uccidervi, uno per uno...).

In realtà è possibile che ne abbiate già sentito parlare. Io e le mie amiche, infatti ne abbiamo discusso a non finire nelle nostre interminabili sessioni di "tè dalle cinque a quando ce n'è", e quindi sospetto che altre sappiano il verbo. Beh, buon per loro, ad ogni modo, repetita iuvat comunque, no?

Ma prima, continuiamo a girarci un po' attorno (suspance hitchckockiana)
Allora, la prima cosa da fare, come sempre, è rallentare. Che significa? Esattamente quello che indica: rallentare, mollare la presa, lasciare andare. Staccare la spina. Non tutti possono permetterselo, ma ragazze (e ragazzi) mie, almeno un paio d'ore la settimana di assoluta lentezza, accompagnata da sacrosanto vuoto di pensieri e azione, dobbiamo proprio riuscire a trovarle.

Lasciar correre via l'adrenalina in eccesso, lasciar calmare le acque, è fondamentale, e distende la pelle più di qualsiasi crema o maschera.

Bene, in questi momenti, se possibile, sonnecchiamo, magari con due fette di cetriolo sugli occhi e una maschera nutriente fatta in casa ( ad esempio uovo sbattuto -solo e soltanto se l'uovo viene da una gallina che chiamate per nome, a cui non tirerete mai il collo, e che scorrazza con un paio di amiche nella vostra aia, mi raccomando, mai comprare uova!) con polpa di albicocca e un cucchiaino di yogurt -di soya-) spalmata sulla faccia.

Ed eccoci al momento topico in cui vi svelerò il segreto magico, e poi verrò a prendervi uno a d uno (che faticaccia...).......
Per una settimana buona usate al posto o prima della vostra crema idratante..........

CONNETTIVINA. Tutto qui? e vi pare poco? con una concentrazione di acido ialuronico pari al due per cento, è una crema che ridona turgore e idratazione all'istante. Non a caso viene consigliata in caso di ustioni o abrasioni. Non ha controindicazioni, è molto economica (circa otto euro) si trova in ogni farmacia, senza bisogno di ricetta. C'è anche la versione PLUS che è da evitare ASSOLUTAMANTE, poiché contiene antibiotico.
C'è sia in versione gel, più leggera, che in versione crema.

L'alta concentrazione di acido ialuronico aiuta la pelle a mantenere la giusta idratazione, ed ha inoltre un'azione moderatamente riparatrice.
Ricordate, comunque, che niente fa miracoli, nemmeno le costosissime creme con ingredienti esotici e strampalati.

Buon sonno, buona alimentazione, moderata attività fisica, buonumore, e un po' di connetivina, però, possono davvero aiutare!

E ora scusatemi, ma bisogna che mi avvii, per eliminarvi tutti mi ci vorrà almeno la nottata intera!





giovedì 4 aprile 2013

L' Ortica, bella, buona, selvaggia






L'ortica è una pianta comune. Lo è così tanto che probabilmente non c'è nessuno che non l'abbia mai vista. Lo è così tanto, che una volta, era un elemento importantissimo della dieta quotidiana.

Personalmente la adoro. Lo so, sembra piuttosto strano. Alla fine è una specie di erbaccia infestante che ci buca le mani e ce le fa pizzicare e gonfiare se solo la sfioriamo. Ma forse il bello è proprio questo...

Si chiama urticazione, ed è come una magia! Questa è una delle caratteristiche che ha da sempre affascinato l'uomo, facendo conferire a questa pianta qualità, a volte, anche un po' esagerate.

L'ortica è una pianta forte, che si sa difendere. Per questo mi piace. E anche perchè è piena zeppa di sali minerali, fa benissimo se sorbita in infusione, va bene cotta, ci aiuta ad integrare la nostra dieta e a depurarci, e in più è facile da riconoscere e si può trovare praticamente dovunque.

Inoltre il suo utilizzo si allarga anche al nostro amato orto (il mio, almeno, è molto amato).
Andiamo a vedere nello specifico per che cosa possiamo usarla, e soprattutto come.

Innanzi tutto, come già accennato, l'ortica ha spiccate proprietà diuretiche.
Questo fa di lei una pianta utile in caso di sindrome premestruale, gambe e piedi gonfi, ritenzione idrica, cellulite, idropisia (termine che indica l'accumulo di liquido sieroso in un determinata cavità del corpo), oliguria (ovvero si fa troppa poca plin-plin) fino all'ipertensione arteriosa, a complemento di un'eventuale terapia ipotensiva, seguita in sinergia con altre piante ( vedi ad esempio foglie di olivo).





Le stesse proprietà diuretiche, come intuibile, favoriscono la diminuzione dell'eccesso di acidi urici  e colesterolo nel sangue.
Inoltre, l'alto contenuto di potassio, fa' sì che non si vada in difetto di sali minerali, magari quando siamo sotto terapia diuretica di tipo farmacologico (ben più aggressiva).

Buon ricostituente, antianemico e appunto, rimineralizzante.

L'ortica si trova tutto l'anno. Il suo periodo balsamico è la tarda primavera. Le foglie raccolte tra maggio e giugno, nuove e tenere, dovrebbero essere le più ricche. Tuttavia, crescendo impunemente in ogni dove, l'ortica si può cogliere (radice compresa, ovvio), proprio sempre.

TE DEPURATIVO ALL'ORTICA

Aggiungere una presa di foglie fresche per una tazza abbondante di acqua portata ad ebollizione. lasciare in infusione per cinque minuti, e filtrare.
Come sempre l'aggiunta di una o due piante dal medesimo effetto, ne potenzia i risultati. Inquesto caso potremo aggiungere ad esempio della cicoria selvatica, sempre una presa, ( visto che siamo per campi a raccogliere erbe....)

TISANA RiMINERALIZZANTE ALL'ORTICA
Preparare un infuso con un cucchiaio di foglie di ortica e uno di equiseto in circa mezzo litro di acqua (ovvero porre per cinque minuti in acqua bollente i precedenti ingredienti). Filtrare poi il tutto e lasciare riposare per dieci minuti.
Sarà sufficiente una tazza al giorno.

PER L'ORTO

Aggiungere le foglie di ortica al terreno, o anche al terriccio di vasi e piante. Aiuta la decomposizione e quindi la fertilizzazione, ed è buona abitudine aggiungerla al proprio compost.

Lasciando macerare al sole le foglie in una scodella con acqua per un paio di giorni, si ottiene un buon deterrente per afidi se spruzzato sulle piante interessate.

ATTENZIONI PARTICOLARI
Ovviamente, fate attenzione alle foglie quando le toccate. La peculiare azione urticante di questa pianta, è usata anche a fini terapeutici. Sfruttando il calore che si sviluppa sull'area interessata dall'urticazione, infatti, si attenuano nevralgie, reumatismi etc.

In gravidanza è bene evitarla per la probabile azione emmenagoga.

Da evitare anche se si soffre di insufficienza cardiaca e/o renale.



mercoledì 3 aprile 2013

PUZZA SOTTO IL NASO: via i cattivi odori






PUZZA PUZZA dagli SCARICHI

Per mantenere sempre liberi gli scarichi, ed eitare dunque che sporco e depositi contribuiscano alla formazione di cattivi odori, con cadenza settimanale o giu di lì, preparate una miscela con:
- 1 bicchiere di sale
- 1 bicchiere di bicarbonato di sodio
- 1 cucciaio di cremor tartaro.
Versate il tutto nello scarico  e poi, a seguire, buttate giu un po' di acqua bollente.  Dopo fate scorrere ancora un poco di acqua, stavolta fredda, e il gioco è fatto. Semplice, economico, efficace.


PUZZA PUZZA nel FRIGORIFERO O NEL FREEZER:

Ponete all'interno del frigo (o del freezer, appunto), un piattino con del bicarbonato di sodio, o dei fondi del caffè essiccati, che è anche un buon modo per riciclare i nostri rifiuti, o anche del carbone vegetale. Potete anche mettere una stecca di vaniglia avvolta in una garza sottile di cotone idrofilo, ma questo sistema è più costoso (relativamente al costo della vaniglia) e richiede l'impiego di mezzi non propriamente di riciclo.
Mia nonna sosteneva anche che una palletta di giornale accartocciato, svolgesse la stessa funzione.
Provare per credere.

Se ancora non riuscite a liberarvi del cattivo odore (ma che ci avete messo in questo frigo?!), mettete dentro una scatola grande più o meno come il cartone del sale - ma potete anche usare il tetrapack del latte, ad esempio - piena di carbone di legna, e lasciatele assorbire i mefitici odori per qualche giorno. Quest'opzione è perfetta se avete il caminetto in casa, altrimenti, lasciamo stare!

Un'altro sistema per gli odori ostinati, è preparare una pasta anti-puzza con il caro vecchio bicarbonato di sodio miscelato con acqua, da spalmare con attenzione sulle pareti interne del frigorifero. Anche in questo caso è bene lasciare agire per un paio di giorni almeno. Tranquilli, il bicarbonato è assolutamente innocuo per alimenti&co.

Un momento... Ma prima di dannarvi con tutto ciò, avete per caso verificato che la bacinella di raccolta sul fondo del frigorifero sia ben pulita? Beh, direi che questa è la prima cosa da fare, e magari, anche dare una bella pulita con uno straccio imbevuto di acqua e aceto bianco (o di mele).


PUZZA PUZZA in Generale

Se le scarpe puzzano e "qualcuno" si ostina a lasciarle in giro (si, si, dico a te, proprio te...), togliete almeno il cattivo odore cospargendone l'interno con del bicarbonato di sodio.

Prima di passare l'aspirapolvere, imbevete un batuffolo di cotone con succo di limone e mettetelo nel sacchetto dell'aspirapolvere.

Se dopo aver pulito il forno è rimasto del cattivo odore, mettete delle bucce d'arancia a cuocere a 175°.

Un paio di gocce di un olio essenziale che vi piace ( consiglio menta, eucalipto o anche limone) nel de-umidificatore sono sufficienti per deodorare una stanza intera senza bisogno di spendere tanti soldi in quei costosi diffusori di profumo, per altro spesso tossici.





sabato 30 marzo 2013

Le fatine in bottiglia

Questa è una cosa che non potrete non amare. Immaginate la faccia dei vostri bambini quando si troveranno di fronte niente popò di meno che delle fatine svolazzanti, vive, vegete e brillanti!
Beh, questo val bene lo sforzo.




Cosa ci serve:
- Un barattolo. Va bene quello per le conserve, o qualunque altro possiate riciclare. asta che sia di vetro trasparente, e abbia la chiusura ermetica (il tappo a vite)
- Un bastoncino luminoso. Va bene anche un braccialetto luminoso. Mi riferisco a quelli che si agitano ai concerti o per le feste. Non sono difficili da trovare. Ma se proprio proprio non riuscite, provate qui o anche qui.
- Dei glitter argentati. Anche questi, a meno che non li abbiate già, cosa probabile se vi dilettate in questo genere di cose, si trovano facilmente nei negozi di giocattoli, cartolerie, trucchi di scena e via discorrendo...


Andiamo alle istruzioni

1. Rompere il bastoncino luminoso e versare attentamente il contenuto nel barattolo.

2. Aggiungere i glitter

3. Chiudere bene il tappo a vite.

4. Shakerare energicamente e......

MAGIA! Vedrete, l'effetto è bellissimo ed ha anche una discreta durata. Per una festa di compleanno, o un momento speciale, è davvero un'idea "brillante".


p.s. Ho trovato questo bellissimo tutorial in rete un po' di tempo fa. Da allora l'ho fatto varie volte, sempre, devo dire, con notevole successo...Purtroppo non so dove andare a ripescare la fonte. Nel caso, fatemi sapere ed aggiornerò con i dovuti crediti e links.

giovedì 28 marzo 2013

Lily Lolo Tra La La

Non è propriamente una recensione questa, semmai, un attestato di stima (parola grossa...).

Difficilmente parlo di "marche" o "marchi" o "brand" che dir si voglia, e ritengo che per lo più sarebbe possibile auto-prodursi le cose che crediamo di dover assolutamente comprare. Il trucco minerale è una di queste.

Tuttavia ho sentito recensire le varie case produttrici spesso e volentieri, con video e post che imperversano per la rete suggerendo ora quella ora questa marca. Allora mi è venuta voglia di dire la mia.



LilyLolo, tra i vari brand di trucco minerale (everyday minerals, neve make up.... etc, etc...), per me, si piaza in testa. Viene dall'Inghilterra, terra di vegani e bio-addicted (oltre che di birra, tè delle cinque, del dottor Who...). Gli inglesi, o almeno una discreta parte di loro (la parte migliore) sono molto attenti a queste tematiche (la Vegan Society è nata là non a caso). Lo so, lo so, in realtà tutto il nord Europa ci fa una pippa sul tema del veganesimo...

Al grido di "We Want More", Vikki Khann ci spiega la filosofia della ditta.

In sostanza: performance, ingredienti naturali, eleganza.

Io direi che ci siamo.
Anallergici, buona coprenza, media protezione solare. Ovviamente tutti non testati su animali, prima cosa da verificare SEMPRE.
Personalmente non potrei farne più a meno. Sono anni ormai che uso il trucco minerale, ed ho provato varie marche, eppure, il giusto equilibrio tra prestazioni e qualità, l'ho trovato solo qui. Per quanto riguarda i prezzi, più o meno, i trucchi minerali si equivalgono tutti.

Essendo particolarmente efficaci, i prodotti LilyLolo durano anche abbastanza a lungo, rivelandosi quindi una scelta relativamente economica.

Lylo Lolo è acquistabile presso numerosi store on line (tipo ecco verde, o anche biocosmesi on line).
Se non si è sicuri delle nuances, invece, direttamente dall'Inghilterra, dalla casa madre in persona, è possibile anche scegliere le mini taglie, i famosi samples, così si possono provare vari colori, o anche mixarne per trovare il proprio (io faccio così).

Non ho ancora provato il mascara, nè il nuovissimo primer. Quindi per il momento su questi prodotti non garantisco e non mi pronuncio. A breve lì prenderò, e vi farò sapere.




mercoledì 27 marzo 2013

Menù di Pasqua. Vegano.



Mia cognata mi ha fatto una testa così con il menù di Pasqua. Sta seriamente pensando di diventare vegana, ma per quei momenti in cui la convivialità sposa il rito e le tradizioni antiche, o magari soltanto vecchie, come molti, si trova spiazzata.

Forse non è la sola. Io e la mia famiglia ce ne andremo a fare "un giro in giro", ma per tutti quelli che come la mia cognatina sono in difficoltà, beccatevi questo:


Vi ri-posto un ottimo menù di Pasqua, completo, ricco, sano, fattibile, economico, e soprattutto buonissimo!

Potete scaricarvi anche il comodo volantino, se volete "diffondere" queste ottime ricette ad amici e conoscenti.

Il tutto, ovviamente è curato da Agire Ora. Fatevi un giro se volete ancora più info, consigli pratici e via dicendo.


Menu di Pasqua

Antipasto: Fagottini asparagi e patate
Primo: Risotto al limone e timo
Secondo: Polpette di funghi e fagioli
Contorno: Bocconcini di spinaci
Dolce: Budino alla cannella
Antipasto: Fagottini asparagi e patate 
Ricetta di: Suffi; Difficoltà: Media; Tempo: 60 minuti
Ingredienti per 4 persone:
700 g di asparagi bianchi
3 patate
2 cipolle
275 g di pasta sfoglia (rotolo rettangolare)
150 ml di panna di soia
parmigiano veg (50 g di mandorle tritate, sale, 2 cucchiai di lievito alimentare in scaglie)
olio extra vergine di oliva
sale e pepe
10 ml di latte di soia
Preparazione:
Pelare le patate, tagliarle a cubetti e lessarle per 10 minuti da quando bolle l'acqua; nel frattempo pulire gli asparagi, tagliando la parte inferiore e pelando quella più esterna, e poi tagliarli a rondelle sottili (via via più spesse andando verso la punta). Tagliare le cipolle, farle appassire con un po' d'olio e aggiungervi gli asparagi insieme a mezzo bicchiere d'acqua; cuocere col coperchio per circa 15 minuti. Quando gli asparagi sono morbidi, togliere il coperchio, far asciugare l'acqua e aggiungere le patate. Aggiustare di sale e pepe, unire la panna di soia e, alla fine, il parmigiano veg. Far raffreddare il composto e intanto dividere la pasta sfoglia in 8 quadrati, in ciascuno dei quali si metteranno 2 cucchiai abbondanti del composto. Per ogni quadrato, unire al centro le 4 estremità e chiudere le fessure tra un lembo e l'altro schiacciando la pasta sfoglia. Spennellare le superfici dei fagottini con il latte di soia e cuocere in forno a 200 gradi per 20 minuti.
Primo: Risotto al limone e timo 
Ricetta di: supercri; Difficoltà: Facile; Tempo: 30 minuti
Ingredienti per 4 persone:
1/2 cipolla oppure 1 scalogno
400 grammi riso parboiled
1/2 limone
1 litro di brodo vegetale caldo
3 rametti di timo
2 cucchiaini di erba cipollina essiccata
pepe q.b.
Preparazione:
Tritare e rosolare la cipolla nell'olio a fuoco basso. Unire il riso e farlo tostare per 1 minuto, mescolando continuamente con un cucchiaio di legno. Bagnare con il succo di limone, mescolare bene, e poi aggiungere due mestoli di brodo vegetale caldo. Portare a cottura, aggiungendo un paio di mestoli di brodo vegetale caldo ogni volta che asciuga. Una volta cotto, profumare con la scorza di limone tagliata a striscioline, le foglioline di timo e l'erba cipollina essiccata. Mescolare bene e spegnere. Aggiungere il pepe, sempre mescolando, e servire.
Secondo: Polpette di funghi e fagioli 
Ricetta di: Serendip; Difficoltà: Facile; Tempo: 35 minuti
Ingredienti per 4 persone:
500 g di fagioli cannellini freschi lessati o in scatola
400 g di funghi misti surgelati
aglio
olio
sale, pepe
prezzemolo
pangrattato
Preparazione:
Cucinare i funghi per 10-15 minuti con aglio tritato, olio, sale e aggiungere un po' di prezzemolo a fine cottura. Nel frattempo sciacquare e sgocciolare i fagioli. Quando i funghi sono cotti metterli nel mixer insieme ai faglioli, un cucchiaio d'olio, sale e pepe fino a formare una crema. Formare delle polpette e passarle nel pangrattato, mettere in una teglia antiaderente con un po' d'olio, oppure suddividere il composto in uno stampo multiplo per dolci, e infornare per 10-15 minuti a 200 gradi. Sono buone anche a temperatura ambiente.
Contorno: Bocconcini di spinaci 
Ricetta di: fiordaliso09; Difficoltà: Facile; Tempo: 50 minuti
Ingredienti per 4 persone:
mezzo chilo di spinaci surgelati (oppure 1kg freschi lessati)
2/3 spicchi d'aglio
5 cucchiai di gomasio
4 o 5 cucchiai di pangrattato
pepe arcobaleno oppure noce moscata
2 cucchiai di olio extravergine d'oliva
Preparazione:
Cuocere gli spinaci surgelati oppure quelli freschi dopo averli mondati. Una volta lessati, scolarli e schiacciarli un po' per togliere l'acqua in eccesso, tagliarli velocemente col coltello in modo da sminuzzarli leggermente e saltarli in padella con l'olio extravergine di oliva e l'aglio. Levare l'aglio, salare proprio poco e pepare abbondantemente con pepe arcobaleno (miscela di pepe bianco, nero, pimento e schinus) oppure con noce moscata. Lasciare intiepidire, quindi aggiungere 2 o 3 cucchiai di gomasio. Formare delle piccole palline, non più grandi di una noce e passarle rotolandole nel pangrattato mescolato con gomasio (4 cucchiai di pangrattato e 2 cucchiai colmi di gomasio). Disporre le palline in una teglia unta e passare nel forno 200 gradi per 10/15 minuti, deve solo asciugare un pò il pangrattato della crosticina. Lasciare intiepidire prima di servire.
Dolce: Budino alla cannella 
Ricetta di: erbaluna; Difficoltà: Media; Tempo: 10 minuti
Ingredienti per 4 persone:
400 ml di latte di soia zuccherato (o riso o avena)
40 g di farina 00 (ma anche integrale va bene)
40 ml di olio extravergine d'oliva
80 g zucchero integrale di canna (o il dolcificante che preferite)
cannella in polvere
biscotti (facoltativo)
Preparazione:
Scaldare l'olio a fiamma bassa, in una pentola abbastanza grande (calcolate che crescerà di volume), toglierlo dal fuoco e aggiungere la farina lentamente mescolando bene fino a formare una specie di polentina. Aggiungere lo zucchero (meglio metterne un po' alla volta e assaggiare per vedere quando va bene come "dolcezza"). Rimettere sul fuoco e diluire quindi il composto con il latte, precedentemente riscaldato. Il latte deve essere aggiunto poco per volta mescolando di continuo per non far creare grumi. Viene molto bene se usate una frusta, specie se siete meno esperte/i. Mescolare bene fino a che il composto non si addensa (ci vorranno pochi minuti). Aggiungere cannella a piacere, e versare subito dentro degli stampini (vanno benissimo quelli di alluminio per i muffin che vendono al supermercato). Non lasciare il composto nella pentola perché raffredda in fretta e potrebbe formare dei grumi (ma se dovesse succedere, in caso non venissero via solo mescolando, scaldate un altro pochino di latte e aggiungetelo). Se preferite, prima di riempirli, potete sbriciolare dei biscotti a piacere sul fondo degli stampini. Lasciate raffreddare a temperatura ambiente, spolverate di cannella e mettete in frigo. Sono buoni sia freddi che caldi!
Fonte: VeganHome.it - http://www.veganhome.it/ricette/dolci/budino-cannella/

Piantiamo un albero: Questo Blog è Carbon Neutral


Un sito o un blog medi, pare emettano 3,6 kg di CO2 all'anno. 
Li chiudiamo tutti? Potrebbe essere un'idea. Un'altra, è bilanciare, considerato che in questo caso è possibile.



Infatti esiste un modo per "riassorbire" tutto quel CO2, e anche di più. PIANTARE UN ALBERO.
Uno solo, è calcolato da la Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC) assorba circa 5 kg di CO2 all'anno. E che lo faccia per la bellezza di cinquant'anni. 



http://www.flickr.com/photos/blmiers2/6960413613/


Beh, visto il minimo sforzo (vedi qua), mi pare possa essere il caso. 
Adesso farò sogni tranquilli.

In realtà ci sono vari siti che promuovono la medesima iniziativa. Basta cercare qualche secondo su qualsiasi motore di ricerca.
Appoggiandosi tutti al sito I Plant a Tree, che garantisce la messa in atto effettiva del progetto e prova l'esistenza dell'albero, la differenza è relativa.










lunedì 25 marzo 2013

LAVAGGIO DI EMERGENZA! Capelli e bicarbonato...

Ieri sono dovuta ricorrere ad un sistema  del tipo "super-eco-risparmio".
Appena alzata, nello specchio ho visto Samara Morgan!

Autoritratto....



Ricordate il post sulle polveri lavanti? Bene, avevo finito le argille, rhassoul compreso (il principe dei capelli puliti), nella mia dispensa la farina di ceci si era volatilizzata con la colazione del mattino (di cui peraltro vi ho dato un assaggio qui), niente prodotti indiani di sorta ( i quotatissimi reetha, amla e shikakai)....

La mia testa sembrava il campo dell'oktober fest dopo la chiusura, cute grassa, capelli dritti, secchi e sporchi.
Mi sono detta "Mettiamo su un bel cappello e domani risolveremo", ma poi, ripensandoci, mi sono anche data della ... beh...riempite pure voi i puntini... ; e così è iniziata la caccia allo "shampoo" alternativo...

opzione cappello, magari un baschetto...


In effetti la ricerca è durata molto poco, considerato che il rimedio in questione non è certo una novità per gli aficionados dell'eco-bio e simili. Il caro, vecchio, multitasking, BICARBONATO (applausi).

Lo sapevate già? Probabilmente si. Un piccolo riepilogo lo faccio comunque, nel caso a qualcuno sia sfuggito.

Allora, si prende una ciotola, vi si mettono due o tre (ma anche quattro, crepi l'avarizia) cucchiai di bicarbonato di sodio (quello solvay, per intenderci), che sicuramente avremo in casa, considerato i mille usi che se ne possono fare ( o almeno cinquanta).



Si allunga poi con un poco di acqua calda, in modo da formare una pappetta di densità media.
Si prepara nel frattempo la solita brocca con acqua fredda e due dita di aceto di mele, che servirà per il risciacquo finale.

A questo punto, usare la miscela di acqua e bicarbonato come fosse uno shampoo dalla strana consistenza. Non bisogna lasciarlo in posa, basta distribuirlo SOLO sulla cute e con i polpastrelli procedere come di consueto quando ci si lava i capelli. Sciacquare bene. E con bene, intendo bene bene bene. Infine, come già accennato, versare acqua fredda e aceto come ultimo passaggio. Il magico risciacquo finale, detto anche il momento del brillantante del capello.
Questo è indispensabile poiché il bicarbonato è una sostanza alcalina ( basica), mentre i nostri capelli, hanno un ph più acido, e l'aceto serve appunto ristabilirne il giusto grado.

Risultati? Bè, devo dire che per pulire, pulisce. La testa era sicuramente linda e mondata dell'unto immondo di cui sopra, e l'aceto ha intensificato la lucidità del fusto (dei capelli, ovviamente). Però, ci sono voluti olio e aloe in abbondanza per dare ai capelli un aspetto normale. Erano diventati crespi e svolazzanti, e ho dovuto "massaggiarli" un bel po' per farli ammorbidire.

In conclusione, uno dei fantastici quattro super-eroi della casa, il Bicarbonato di sodio, va bene come lavaggio di emergenza, o al massimo, come integratore di altra sostanza( un cucchiaino nello shampoo).  Da solo, tuttavia è un po' troppo aggressivo.

Voto finale 5 e mezzo.








venerdì 22 marzo 2013

LAVELLO MALEDETTO. Trucchi e segreti per risparmiare tempo e denaro nelle pulizie di casa

E siamo di nuovo a parlare di pulizie. Che bello che bello. D'altra parte, qualcuno ha detto che c'è chi le case le costruisce, chi le arreda, e poi, c'è chi le pulisce.

Stamani mi sono alzata con la cucina sottosopra. La serata è stata una divertente baraonda, ma ora bisogna risistemare!

Così, anche considerato l'approssimarsi della Pasqua, mi è venuta l'idea di inaugurare una rubrica dedicata ai trucchi per risparmiare tempo, denaro , e stress per quel che riguarda la gestione domestica...le care vecchie piccole pulizie di casa (vedi anche qui).

Oggi parliamo del lavello.



Trucchi per togliere il calcare incrostato (ohibò)


  • Sistemate delle strisce di carta da cucina (scusate la pubblicità, tipo quelle scottex casa) intorno ai rubinetti dove si accumula il calcare. Versatevi sopra dell'aceto e poi lasciate agire per almeno un'ora.
  • Così facendo le incrostazioni si ammorbidiranno, e una volta rimosse le strisce, usandole direttamente nell'atto di toglierle, sarà facile portare via anche la scia di calcare.
  • La carta da cucina, è utile anche nel caso si abbia il lavello di ceramica. Infatti, foderandolo di scottex imbevuto in acqua satura di bicarbonato, e lasciandolo poi agire per una mezz'ora, otterremo un lavello bianco, brillante, e anche igienizzato.
  • Il bicarbonato può essere usato per tutte le superfici di ceramica, semplicemente cospargendolo su di un panno umido da usare per pulirle. Stesso risultato si ottiene usando del cremor tartaro (ovviamente).
  • In generale, l'aceto è un ottimo lucidante per tutte le superfici di acciaio. Toglie gli odori e il calcare.


Et voilà! Il lavello è come nuovo!...Almeno fino alla prossima cena...





giovedì 21 marzo 2013

Ah quant'è bello o'caffè...e la caffettiera?

Io sono di quelli che rabbrividiscono al pensiero di pulire la caffettiera. Mia nonna mi ha insegnato quanto micidiale possa essere la pulizia della moka per il sapore del caffè, e quando si tratta di mia nonna, come sapete, non trasgredisco. Cara, vecchia, insostituibile moka.


Detto tra noi...bleahhhh!!!


Trovo anzi che le macchie del tempo, e di tutti quei caffè, le diano un aspetto squisitamente vintage e "caldo".

Tuttavia, è pur vero che il troppo stroppia, e ogni tanto una sistemata è d'uopo. Per la serie "pulizie di Pasqua"....

E allora, cosa fare per non rovinare il sapore dei prossimi caffè  e riuscire comunque a rimettere a nuovo la nostra amica di colazione?
Ecco alcuni consigli di base, già sperimentati dalla sottoscritta varie volte.


  • La caffettiera tornerà lucida, splendente  e anche igienizzata, bollendovi dentro dell'aceto.
  • I fondi del caffè, invece di svelarvi il futuro otturano i fori del filtro? La soluzione è semplice, ecologica, economica: spargete un po' di sale drettamente sui fori e versatevi sopra dell'acqua bollente.
  • Per pulire i bricchi di vetro per il caffè, mettevi dentro dei cubetti di ghiaccio (quanti ce ne stanno),  cospargete di sale. Agitate finchè il bricco risulta pulito.
Tutto qua. Mi raccomando, cercate di evitare i detergenti, e gli strofinamenti troppo aggressivi. Certo, l'aspetto della caffettiera migliorerebbe, ma avreste rovinato per sempre il sapore del caffè.



domenica 10 marzo 2013

FAKE PANCAKE, ovvero, una Ricca Colazione Vegana

Stamani mi sono alzata con molta calma, e molta fame. D'altronde, è domenica.
Ho inondato la cucina di quieta musica, e mi sono messa all'opera, considerato il vuoto  che amplificava i rumori ferini della mia panciotta.

Cosa c'è di meglio che delle dolci frittellone con una bella tazza di caffellatte (rigorosamente di soia, però!) per cominciare una giornata in bellezza?

In realtà, questo è un classico della cucina vegana dell'ultimo minuto.
Semplicissimo, economicissimo, veloce, leggero, ma soprattutto BUONO!
Una sorta di mix tra panelle e cecina, declinate in una versione dolce, vagamente yankee. Tutto chiaro? No? Allora andiamo più nel dettaglio:



INGREDIENTI:

  • farina di ceci (la quantità è relativa...Avete molta fame? 150 g!)
  • olio (meglio extravergine di oliva, se ne avete, per le preparazioni dolci è buono anche di cocco, io non ne avevo...finito tutto per un lungo impacco ai capelli! )
  • acqua
  • opzionale: malto d'orzo

attrezzatura di base:
  • una padella antiaderente ( se avete la crepiera, buon per voi, ma non credo, visto che è elettrica, sia un gran che ecologico usarla.)
  • una boulle
  • una frusta per mescolare
Per guarnire, a scelta, consiglio:
  • marmellata preferita
  • sciroppo di barbabietola (fantastico)
  • sciroppo d'agave
la consistenza giusta dell'impasto



Ponete la farina nella boulle e versate lentamente l'acqua, a filo, mentre mescolate con la frusta, in modo da ottenere un composto morbido, ma tendenzialmente liquido. Se avete bisogno di extra-dolce, aggiungete un cucchiaino di malto d'orzo (o di riso) mentre continuate a mescolare. Io non lo richiedo, perché preferisco farcire a posteriori le mie frittelline, e un gusto eccessivamente dolce mi disturba, ma ad ognuno il suo.

Nel frattempo, scaldate bene la padella dopo averla "unta" con un filo di olio ( o mezzo cucchiaino se si tratta di olio di cocco). 

Eccoci al momento topico.
Versate il composto nella padella, fatelo scivolare bene fino a coprire tutta la superficie, e lasciate cuocere due/tre di minuti. Appena possibile, giratela. No, tranquilli, non, non alla maniera degli chef francesi; io vi suggerisco di usare un mestolo piatto e, facendo attenzione a non graffiare la padella, cominciare a staccare la frittella delicatamente dai lati, fino a voltarla sull'altro lato, lasciandola poi cuocere ancora per un paio di minuti.

E via nel piatto.

Continuate così fino ad esaurimento composto.

Adesso sedetevi in compagnia di chi volete, con un bella tazza colma della bevanda mattutina che più apprezzate, e guarnite le frittelle con quel che più vi aggrada. Musica in sottofondo, uccellini sulla finestra, e magari un po' di sole!

GNAM GNAM!



*non ricordo la fonte della foto numero 1. L'ho trovata in una vecchia cartella tra i doc del pc...se qualcuno lo sa, aggiornerei volentieri con il link adeguato. FATEMI SAPERE

venerdì 8 marzo 2013


international woman day
Giornata internazionale della Donna
(purtroppo, ce ne è ancora bisogno...)


"For most of history, Anonymous was a woman"
                                                                                                                      VirginiaWolf

un paio di link:
http://www.casainternazionaledelledonne.org/ Storia e successi del movimento di liberazione delle donne
http://la-rete-non-neutra.noblogs.org/  Osservatorio sulla discriminazione di genere in rete.

giovedì 7 marzo 2013

POZIONE MAGICA DI FAMIGLIA:UNGUENTO PER MANI ROVINATE o PRESUNTE TALI

Questa è una ricetta semplicissima. Gli ingredienti sono pochi, e abbastanza comuni. O almeno, averli in casa è comunque comodo, non sono particolarmente costosi (anche se tutto è relativo) e si trovano facilmente.



Ingredienti:

burro di karitè                    quattro cucchiai da minestra
cera d'api                            un cucchiaino da caffè e mezzo

olio extravergine di oliva    un cucchiaio da minestra
oleolito di calendula           due cucchiai da minestra


olio essenziale di lavanda    cinque gocce
olio essenziale di tea tree     tre gocce
olio essenziale di limone     cinque gocce

miele (millefiori andrà benissimo)   un cucchiaio da minestra
tocopherolo (vitamine E)                qualche goccia

Poi vi serviranno solo un paio di recipienti per cuocere a bagnomaria, meglio se di acciaio inox, un paio di cucchiai e cucchiaino per fare le dosi e mescolare, ed un contenitore per conservare il prodotto. Il tutto deve essere ovviamente rigorosamente sterile!! (in realtà, basta sia ben lavato e asciutto)

In sostanza si tratta solo di sciogliere a bagnomaria il burro con la cera mescolandoli bene,  assieme agli oli ed al miele. Mescolare bene lasciando a bagnomaria qualche minuto, finche il composto non appare omogeneo. Versare poi il tutto in un contenitore ben pulito e asciutto, e alla fine aggiungere gli oli essenziali, mescolare ancora un po' e lasciare freddare.

L'unguento, essendo privo di acqua, ha una durata relativamente lunga (un paio di mesi senza problemi).
Molto grasso, se ne può usare una piccola noce per volta, e rende le mani subito morbide.
Non aggiungo altro, se non PROVARE PER CREDERE!